15 marzo: Giornata internazionale di sensibilizzazione sul Long Covid.
- Vivere a vista
- 15 mar
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Giornata internazionale di sensibilizzazione sul Long Covid.
Oggi celebro 1166 giorni di convivenza con questa sindrome neuroimmune.
Sono stati anni duri.
Diagnosi e cure sbagliate mi hanno fatto dubitare sulla veridicità dei sintomi che avvertivo. Spesso mi sono interrogato sulla mia sanità mentale: mi chiedevo se fosse tutta una invenzione, un delirio ben congegnato.
Ma la mia ostinazione ha avuto la meglio, e ho ottenuto una diagnosi e una terapia finalmente valida.
Questo grazie a un medico ancora più testardo di me, il Dr. Danilo Buonsenso, che sta lottando contro un sistema che preferisce voltare le spalle a milioni di malati di Long Covid.
In questi anni Danilo ha studiato e conosciuto il Long Covid come pochi altri al mondo.
Le sue terapie stanno dando un raggio di speranza a migliaia di persone, me compreso.
Ho vissuto gran parte di questi 1166 giorni a casa, festeggiando come una vittoria quei rari momenti in cui riuscivo a stare all’aria aperta.
Ho compreso il valore del tempo, e ora non lo regalo più a quelle persone che non mi fanno sentire bene.
Il Long Covid toglie le energie, isola e rende invisibile chi ne soffre.
Può sembrare bizzarro, ma questa invisibilità ha acceso un fuoco in me. Ha destato la mia coscienza e le ha dato una nuova voce, forte e sicura di sè.
Il Long Covid si è presentato come una entità bifronte: si è abbattutto con rara ferocia, distruggendo tutto ciò che gli si poneva davanti. Ma è stato anche maestro: mi ha presentato la vita sotto una nuova luce, e io ho imparato ad apprezzarne le ombre.
Una frase di Osho riassume bene il mio sentimento: “Non sfuggire la sofferenza. Hai bisogno di una sofferenza reale. È come un fuoco: ti brucerà. E tutto ciò che è falso arderà e tutto ciò che è reale rimarrà.”



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