top of page

Sbagliando si impara...a Spoleto

  • Vivere a vista
  • 11 feb
  • Tempo di lettura: 2 min

L'altro giorno, per la prima volta, ho visitato Spoleto. La cittadella medievale, ai piedi del Colle Sant’Elia, mi ha affascinato particolarmente. C’erano pochi turisti: la relativa tranquillità mi ha permesso di respirare a pieni polmoni la storia che si racconta in ogni angolo della città.


Mentre camminavo, non riuscivo a proferire parola di fronte alle meraviglie che scoprivo a ogni passo: chiese romaniche all’interno di magnifici chiostri; palazzi che incorporano stili di numerosi secoli e che potrebbero riempire libri e libri di architettura; resti di epoca romana, alcuni perfettamente conservati, come il teatro.


L’Umbria è stata un crocevia di popoli e di eserciti: ne è testimone l’Arco di Druso e Germanico, costruito nel I secolo dopo Cristo. Ha visto il susseguirsi di ogni genere di essere umano: papi, principi, legionari, ricchi commercianti e semplici contadini. E io sono l’ultimo di questa infinita schiera di essere umani ad aver attraversato l’arco.


Dopo un ottimo pranzo a base di specialità locali, ho seguito il cammino inverso per tornare verso il parcheggio (le scale mobili che in pochi minuti portano dai parcheggi al centro storico sono davvero fantastiche!). Arrivato alla scalinata che porta verso Piazza del Duomo, sentivo un fastidioso disagio: qualcosa non tornava ai miei occhi. Dopo essermi fermato a metà della discesa, ho scrutato con attenzione la scena che avevo di fronte.


Duomo e scalinata di Spoleto
Il Duomo

Ecco cosa non quadrava: la proiezione del Duomo non coincideva con quella delle scale! Pochissimi gradi di differenza, ma sufficienti per creare una sorta di spaesamento.


È interessante notare come ragiona il cervello: cerca ordine e linearità, non solo nell’architettura, ma anche nella vita in generale. Costruisce routine che siano prevedibili per lavorare il meno possibile. In passato aderivo totalmente a questo schema, ma ogni deviazione mi procurava una forte ansia.


Non comprendevo ancora che la realtà è ben diversa: le cose vanno dove e come vogliono, ignorando la nostra pretesa di ordine. Posso solo reagire a ciò che incontro sul mio cammino. È faticoso? Sì, lo è. Ma solo così posso evolvere come persona.


Sbagliando si impara...a Spoleto!





 
 
 

Commenti

Valutazione 0 stelle su 5.
Non ci sono ancora valutazioni

Aggiungi una valutazione
bottom of page